Prevenire è meglio: La Diagnostica Vascolare
Tra le specialità della Casa di cura “Villa Verde”
quella dell’esame dei vasi sanguigni con metodiche
all’avanguardia
Il dottor Giovanni Nardò illustra
l’attività che, con un sempre maggiore
aggiornamento professionale
e strumentale, svolge sin dal 1998
La Diagnostica Vascolare è quella branca della
medicina che studia l’anatomia e la funzionalità
della circolazione dei vasi sanguigni, mediante
varie metodiche diagnostiche. All’Unità di
Degenza della Casa di Cura “Villa Verde” di
Taranto questa ed altre specializzazioni e attività
vengono assicurate ai pazienti grazie ad una
collaudata èquipe capeggiata dal dottor Felice
Sdanganelli e della quale fa parte, fra gli altri, il
dottor Felice Nardò. Esperto geriatra interpellato
da Lo Jonio.
Dottor Nardò, in cosa consiste la diagnostica
vascolare?
«La diagnostica vascolare consiste nell’eseguire un
esame che si chiama ecocolordoppler, che unisce tre
metodiche: ecografia, il metodo color e il metodo
doppler. Tutte insieme le tre metodiche rendono
possibile la diagnosi di malattie vascolari di natura,
prevalentemente, ateroscletorica o aneurismatica».
A chi è rivolto l’esame?
«L’ecocolordoppler è un esame che può essere
eseguito nei pazienti che hanno già avuto una malattia
cardiovascolare di natura ischemica che può anche
essere stata asintomatica e che comunque poi viene
documentata strumentalmente, per esempio con un
elettrocardiogramma o una ecografia cardiaca”. La
prevenzione primaria va eseguita in quei pazienti che
non hanno avuto la malattia vascolare ischemica»
Soggetti a rischio e linee guida: quali?
«Devono essere in prevenzione primaria chi non ha
avuto malattie vascolare ischemica, i pazienti che
hanno più di 55 anni con un fattore di rischio
cardiovascolare; 45-55 anni con due fattori di rischio
vascolare e anche i giovani con età superiori 35 anni
con tre fattori di rischio».
Qualche esempio di fattori di rischio?
«I fattori rischio sono classificati in maggiori e
minori. Diabete, instabilità dei valori glicemici
(intolleranza glicinica) ipertensione, il fumo da
tabacco, l’età, l’obesità, il sesso. E – sdrammatizza il
dottor Nardò, noto tifoso rossoblù – il Taranto
calcio…».
Qualche suggerimento ulteriore?
«È importante
l’anamnesi familiare per malattia cardiovascolare.
Questo perché tra i fattori di rischio v’è quello del
paziente che ha avuto un familiare di primo grado
(papà, mamma, sorella fratello, ad esempio) affetto
da malattia cardiovascolare ischemica (infarto,
ictus) in età precoce: prima dei 55 anni per i maschi
e prima dei 65 anni per le donne».
Risponde l’esperto
Numerosi sono i quesiti che i lettori de Lo Jonio ci stanno inviando
dopo aver conosciuto gli spazi dedicati alla Sanità, alla Salute e al
Benessere. Lieti di poter dare qualche consiglio, avvalendoci di
affermati professionisti, questa settimana pubblichiamo la seguente
lettera.
Gentile redazione, approfitto delle vostre pagine dedicate alla Sanità
per rivolgere un quesito ai vostri esperti. Ho 73 anni e ho fatto di
recente delle analisi che mi hanno preoccupato: più di un principio di
artrosi. È dovuto all’invecchiamento? Quali possono essere le cause e i
rimedi? Grazie. Giovanni Gentile
Risponde il dottor Felice Sdanganelli, esperto reumatologo della
Casa di Cura “Villa Verde” di Taranto.
«L’artrosi è una malattia legata all’avanzare dell’età ed è dovuta
all’usura delle articolazioni. In genere non esiste un rimedio che
risolve il problema, i rimedi servono per ridurre l’aggravamento e
per migliorare il dolore e la funzionalità dell’articolazione. In
generale si usano i farmaci antidolorifici, senza abusarne, e poi
soprattutto il trattamento».