Radiologia Informatizzata: Basta un click!
Disponibilità immediata di dati e referti – anche datati –
per effettuare studi di caso comparati e migliorare le
prestazioni a favore dei pazienti.
La dematerializzazione dei referti clinici
alla Casa di Cura "Villa Verde"
è una realtà: sui server è possibile in
pochi istanti recuperare dati clinici che
risalgono fino a dieci anni addietro.
Cos’è la radiologia informatizzata e come è
organizzata alla “Villa Verde”? Lo abbiamo
chiesto al dottor Nicola Danese, che della nota
Casa di Cura è Primario Radiologo.
«La radiologia già da molti anni si è trasformata
in una metodica informatica. In pratica, le
immagini vengono tutte quante archiviate su
computer e poi vengono visualizzate su monitor
di refertazione grazie ai quali il radiologo è in
grado di fare tutta una serie di valutazioni di
dimensioni, di densità, di comparazione con indagini effettuate dallo stesso paziente negli anni
precedenti, cosa impensabile precedentemente.
Questo rappresenta l’aspetto più importante
dell’informatizzazione della radiologia. Oggi siamo in
grado, anche utilizzando server che occupano spazi
limitati, di conservare centinaia di migliaia di immagini
grazie alle quali siamo capaci di fare diagnosi sempre
più affinate e soprattutto di vedere e di valutare quella
che è l’evoluzione delle patologie con estrema tempestività».
Nel passato, quando mancava l’informatizzazione,
come si procedeva?
«Precedentemente, non essendoci la possibilità di
archiviare immagini su supporti informatici, le
immagini erano analogiche, quindi su pellicola.
Queste venivano archiviate in enormi spazi e per legge
dovevano essere conservate per 10 anni e quindi
avevamo archivi stracolmi di referenti catalogati e
ogni qualvolta si presentava la necessità di recuperare
dei dati si doveva materialmente ricercare i referti.
Oltre alla questione tempistica, bisogna sottolineare
che comunque la comparazione veniva effettuata su
pellicole. Adesso il confronto dello specialista avviene
su file complessi sui quali è possibile fare valutazioni
particolari come, ad esempio, delle misurazioni o
valutare le densità, cambiare l’aspetto delle immagini,
ricostruzioni tridimensionali o multiplanari. Tutto ciò
era precluso precedentemente. L’informatizzazione
della radiologia ha rappresentato senz’altro un
enorme progresso della medicina a vantaggio dei
pazienti. Oggi un paziente può richiederci un esame
effettuato fino a dieci anni fa e noi siamo in grado fornirgli il CD-ROM con tutti i dati che qualsiasi medico in
ogni parte del mondo può visionare.
L’informatizzazione permette anche lo scambio di
pareri tra medici ed è sicuramente auspicabile che il
“dialogo” in rete possa sempre più incrementarsi».
Oltre che la possibilità di inviare i dati all’esterno,
è presente un sistema interno ad ampio raggio di
informatizzazione dei referti?
«La casa di cura “Villa Verde” è l’unico centro di
Taranto e provincia ad essere organizzato in tal senso.
Attraverso questo sistema è possibile inviare nei vari
reparti le immagini e i referti che quindi si rendono
disponibili agli altri colleghi per poter fare delle
valutazioni cliniche autonome, senza doversi
necessariamente interfacciare con i medici radiologi.
Anche loro sono quindi in grado di poter “richiamare”,
attraverso il server, referti anche datati. A questo
sistema sono collegate tutte le altre modalità presenti
nella struttura: la tac multistrato, l’ecografo, la
radiologia tradizionale. Tutte queste immagini
arrivano nel server ed io e i colleghi possiamo
visualizzarle sui monitor».
Quali gli ultimi investimenti a livello tecnologico
effettuati dalla “Villa Verde” nel settore
radiologico?
«Abbiamo da poco acquisito due apparecchi
radiologici portatili utilizzati per fare le radiografie nei
reparti, in caso di pazienti cardiochirurgici allettati che
non possono essere spostati nel reparto di radiologia.
L’esame viene effettuato in alta definizione ed il tecnico
ha la possibilità di caricare il referto su una pendrive e
poi scaricare le immagini ad alta definizione nel server.
Si tratta di immagini digitali dirette, cioè generate da
un sistema che non prevede passaggi intermedi che
ridurrebbero la qualità delle immagini stesse. Questo è
fondamentale per un centro clinico come la “Villa
Verde” dove si effettuano interventi di cardiochirurgia.
Per questi pazienti si ha necessità di effettuare esami
nel modo più rapido e più semplice possibile».
E la TAC?
«Anche la TAC è un altro nostro fiore all’occhiello in
quanto si tratta di una TAC 64 strati di generazione
avanzata che abbiamo anche corredato di software
particolari. Per esempio, abbiamo da circa due anni il
software che si chiama “Omar” che riduce gli artefatti
metallici. Quando viene fatta una TAC a pazienti che
hanno protesi metalliche di vario genere all’interno
del corpo, di solito il metallo produce artefatti che
rendono l’immagine poco definita. Attraverso il nostro
software possiamo attenuare in maniera significativa
questi artefatti che costituisce per il nostro Centro un
enorme vantaggio dato che oltre ad occuparci di
pazienti cardiochirurgici abbiamo il settore della riabilitazione che interessa pazienti nei
quali spesso è stata impiantata una protesi. Quando
effettuiamo studi radiologici su questi casi, avere a
disposizione “Omar” è utilissimo. Lo stesso dicasi nei
casi in cui trattiamo le stadiazioni dei tumori, e purtroppo nella nostra città ci capita molto
frequentemente, in pazienti protesizzati. Eliminando
gli artefatti, attraverso la TAC è possibile vedere
meglio eventuali metastasi recidive all’interno
dell’organismo e si evita nello stesso tempo di dover
ripetere l’esame. La nostra macchina ha anche un altro
software, l’“iDoser”, che riduce la dose di radiazioni
emesse fino al 60-70%. In ultimo dobbiamo citare
anche il software “Cardio” che ci permette di effettuare
misurazioni molto dettagliate in pazienti con sospetta
rottura dell’aorta toracica e quindi di ottenere dati
utilissimi per i cardiochirurghi in fase preoperatoria».
La scheda
Nicola Danese, Primario Radiologo presso il Servizio di
Radiologia della Casa di Cura “Villa Verde” di Taranto dal 15
marzo 2000, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso la
Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Bari il 2
dicembre 1986 con la votazione di 110/110 e Lode. Si è abilitato
all’esercizio della professione di Medico Chirurgo presso la
stessa sede universitaria nell’aprile 1987 con la votazione di
105/110. Iscritto all’Ordine dei Medici di Taranto dal 28 maggio
1987. Vincitore di concorso nazionale per sei posti di Tenente
Medico in Servizio Permanente Effettivo (Nomina Diretta) nella
Marina Militare con relativa assunzione nel settembre 1989,
quando, fino a dicembre 1990, ha frequentato un previsto corso
di aggiornamento presso la Scuola di Sanità dell’Accademia
Navale di Livorno con lezioni sia su discipline militari che
medicoprofessionali superando gli esami finali. Da gennaio a
marzo 1990 ha frequentato il Pronto Soccorso e il Reparto di
Medicina dell’Ospedale Civile di Livorno come previsto dall’iter
formativo. Specializzazione in Radiologia presso la facoltà di
Medicina dell’Università degli Studi di Ancona il 2 novembre
1995 con la votazione di 50/50 e Lode. Dal 1996 è passato alla
Sanità Pubblica e poi a quella privata. Durante la sua attività di
Radiologo presso la Casa di Cura Villa Verde di Taranto si è
occupato e si occupo di tutta la diagnostica radiologica
tradizionale, di indagini TC, contrasto grafiche e non, in ambito
neuro, body, articolare e angio ( piccoli e grossi vasi cerebrali,
cervicotoracoaddominali e periferici) e di ecografia
internistica, articolare, mammaria e degli organi superficiali. Ha
partecipato ad innumerevoli convegni e corsi di
aggiornamento, ad alcuni di essi in qualità di docente.